La pubblicazione del decreto legge 50/2022 ufficializza le nuove disposizioni sul credito d’imposta i cui cambiamenti vanno ad incidere (in positivo) sulle piccole e medie imprese che decideranno, entro il 2022, di avviare percorsi di formazione a vantaggio dei propri dipendenti.
Credito di importa formazione 4.0: cos’è
Il credito di imposta formazione 4.0 è uno strumento di finanza agevolata attraverso il quale si vogliono incentivare e sostenere economicamente gli investimenti delle aziende per la formazione del loro personale dipendente nel settore delle tecnologie, come previsto dal Piano Nazionale Industria 4.0 per un vincolo economico a carico del PNRR di 150 milioni di euro.
La normativa vigente fino all’approvazione del decreto legge 50/2022
Le aziende che avevano sostenuto costi per la formazione del loro personale dipendente avevano diritto ad agevolazioni così ripartite in relazione alla dimensione dell’azienda:
• 50% per le piccole imprese e nel limite massimo di 300.000 euro per ciascun beneficiario;
• 40% per le medie imprese e nel limite massimo di 250.000 euro;
• 30% per le grandi imprese e nel limite massimo di 250.000 euro.
Le novità del 2022: il Decreto Aiuti
All’articolo 22 le novità principali.
Nel dettaglio resta stabile l’aliquota del 30% delle spese per le grandi imprese, mentre sale al:
70% per le piccole imprese
50% per le medie imprese
Le percentuali sopraindicate saranno calcolate sulla cifra determinata dalla somma tra i costi del personale coinvolto (sia come allievo che come docente) e le spese per il coinvolgimento di società esterne.
Per ottenere queste aliquote potenziate le imprese dovranno rispettare alcune condizioni. Vediamo quali:
le attività formative dovranno essere erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (in pubblicazione).
I risultati finali in merito alle competenze acquisite dovranno essere certificati, sempre secondo le disposizioni che darà il Ministero.
Quella del credito di imposta formazione 4.0 è e rimane una grande opportunità per le imprese soprattutto in un momento storico di grande instabilità dove la propensione e la reattività al cambiamento e l‘acquisizione di nuove competenze possono realmente fare la differenza.
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